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Gek Tessaro

Poeta della parola e del segno, pluripremiato autore e illustratore di libri
illustrati per bambini, Poeta della parola e del segno, è uno degli autori più
amati e vicini al mondo dell’infanzia. Ha collaborato con diverse case editrici e i
suoi libri hanno ottenuto importanti riconoscimenti, tra cui il premio Andersen
come autore e illustratore e il premio nazionale Nati per leggere. Oltre a
scrivere e illustrare, da anni Gek Tessaro, insieme a Lella Marazzini, porta in
giro per l’Italia i suoi spettacoli di “teatro disegnato”, capaci di incantare grandi
e piccini. Da anni propone e conduce attività di laboratorio di educazione
all’immagine, letture animate e incontri con i bambini.
Spettacoli- Teatro disegnato 

Gli spettacoli consistono nella narrazione di alcune storie originali dell’autore e
illustratore di libri per bambini Gek Tessaro. I racconti si “animano” mediante
l’utilizzo della lavagna luminosa. Nella grande magia della suggestione data dal
buio, la lavagna luminosa proietta le immagini ingigantendole. Queste, per la
maggior parte, vengono realizzate sul momento. Con tecniche diverse: acrilico,
collage, acquarello, inchiostri e sabbia, si sviluppano così scenografie bizzarre,
divertenti e poetiche. Costruzioni effimere che vivono, crescono e si
concludono con la fine del brano. La lavagna luminosa costringe l’illustratore a
disegnare al rovescio, suggerendogli nuovi punti di vista e distorsioni
rivelatrici; a volte disegna con entrambe le mani, per creare particolari effetti
di simmetria, adottando una tecnica personale e molto efficace.
Ad arricchire ulteriormente la scena contribuiscono le ombre di sagome
animate, figurine e personaggi cesellati nel metallo o nel cartoncino, che
interagiscono fra loro, con la voce narrante e con la musica. Il risultato è quello
di un gigantesco libro che si anima, si colora, e si racconta.


Dimodochè
Dimodochè, Testi e immagini di Gek Tessaro Regia di Gek Tessaro e Lella
Marazzini Ci sono una ruspetta, una ruspa, una betoniera, una gru e tutti
insieme lavorano tutto il giorno senza sosta scavando e ammonticchiando terra
da far portare via lontano dai camion. Ma quando cala la notte, tutto si ferma,
tutto tace e si dà spazio solo al frinire dei grilli e al silenzio. Gek Tessaro
racconta una coloratissima e divertente storia di macchinari che amano il
proprio lavoro e in particolare di una piccola ruspa piena di entusiasmo e
domande e “però però” che fanno sorridere e appassionare. Surreale e poetico
Dimodoché ci fa immaginare montagne capovolte e laghi con barche e pesci e
montagne con mucche dalle facce buffe, una storia circolare che dà voce agli
improrogabili perché dell’infanzia .Gek Tessaro, Dimodochè, Roma Lapis
Edizioni, 2019.
4- 8 anni


LIBERO ZOO
Libero Zoo, dove il mondo delle bestie celebra la vita e la meraviglia delle
differenze, si muove, canta e incanta. Testi e immagini di Gek Tessaro Regia di
Gek Tessaro e Lella Marazzina.

Libero zoo Mondo selvaggio La libertà È sempre in viaggio Nessun confine
Muri o cancelli La selvatica vita Attraversa anche quelli Libero mondo Di acqua
e di cielo Selvaggio amore Di zoccoli e pelo Di bestie contente Di bestie
impaurite Vite a milioni Milioni di vite Il mondo selvaggio Del mondo è suo È un
mondo libero E non può esser tu.  Gek Tessaro, Libero zoo, Roma Lapis
Edizioni, 2018.
9-13 anni 


Da secoli vivo Riflessioni del castagno dei cento cavalli 
Da secoli vivo Riflessioni del castagno dei cento cavalli Testi e immagini Gek
Tessaro , regia Gek Tessaro e Lella Marazzini “Non ricordo chi sia stato, ma
qualcuno un giorno mi ha detto: stai sul chi vive. Stare sul chi vive. Ho
pensato, se devo stare sul chi vive allora conviene farlo su chi vive tanto, vive
esagerato. Perché il tempo è importante, la memoria è fondamentale ed è
inutile girarci intorno, noi siamo brevi, duriamo poco, partecipiamo ad un
frammento, ma poi per conoscere la storia dobbiamo collegarlo a quello degli
altri; forse è per questo che ripetiamo sempre gli stessi errori. Per gli alberi è
diverso. Alcuni vivono centinaia di anni, altri migliaia. In Sicilia, sulle pendici
dell’Etna vive un albero di 4.000 anni” “Mi chiamano castagno dei cento cavalli
perché la leggenda racconta che in una notte di tempesta una principessa e
cento cavalieri abbiano trovato rifugio sotto le mie chiome. Non so, non esiste
una lista, non c’è differenza. Per un albero rospi e principesse hanno uguale
importanza. Vedere, ascoltare e far vedere è questo il mestiere, il mestiere del
narratore è vedere con gli occhi e scegliere con il cuore. Il poco, il tanto, un
trascurabile dettaglio, scegliere vuol dire escludere ed escludere non è sempre
uno sbaglio. Non comprendo le parole dominio, orgoglio, truppe, sconfitta.
Amo le parole luna, letame, riccio, raglio, nuvola. Insieme al poco o tanto che
mi è rimasto impigliato tra i rami manca ancora tutto quello che succederà
domani Chissà quali sono le storie che hanno così importanza da essere salvate
dal diluvio della dimenticanza”  Gek Tessaro, L’albero dei cento cavalli, Roma
Lapis Edizioni, 2022 
Spettacolo teatrale per le famiglie

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