
Storie di mare, sogni e dipinti
Il viaggio, il mare, la metafora della vita. La splendida mostra di Sonia Possentini.
C’è l’ha insegnato Ulisse.
Nel mio lavoro illustrativo e pittorico il viaggio è sempre al centro della mia ricerca.
E’ da sempre prova di conoscenza, fuga voluta o indotta e il mare spesso diventa lo spazio per affrontarlo. Le linee orizzontali, la Luna e i suoi mari, l’incontro tra cielo e mare inseguono sempre il mio pensiero che diventa espressione d’interrogazione verso l’altro e soprattutto verso la Natura tutta.
Nello studio della parola “mare”, il significato è intenso: “Simbolo di quantità incommensurabile, più spesso ostile che favorevole”.
Perché il mare è il luogo in cui avvengono gli eventi decisivi, i momenti di eterna scelta.
Come nel “Il sogno di Youssef”.O nel lavoro dei “I canti dell’attesa”.
Mare come scelta di vita altra, di nascita o rinascita.
Ed è a mio modo, con questo percorso di ricerca di alcune mie opere in questa mostra, un onorare il movimento, la transumanza, la possibilità di cercare attraverso non solo i luoghi, ma anche e soprattutto l’Altro, una nuova conoscenza, una nuova possibilità, attraversando anche temi difficili ma necessari, come nel “ Il volo di Sara” o dove la diversità sempre più spesso diventa un ostacolo e non un valore.
Il viaggio è movimento. Muovendoti non rimani mai uguale.
Nasce dalla testa, matura, ma per esistere ha bisogno di assorbire la linfa attraverso i sensi, toccare, sentire…quello mentale è un sogno, non un viaggio.
Ho viaggiato molto, per lavoro, per diletto, per fuga.
Per questo ogni mio lavoro arriva da un viaggio, persone e sensazioni raccolte nel reale e poi trasferite sulla carta, magari aggiungendo un sogno, una speranza possibile, forse una bugia dolce.
“Quali occhi ha la mente? Come può vedere tutto questo? Può inventarlo? Sì, può, ma solo dopo averlo visto accadere”.